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DIETRO L'ANGOLO C'È L'OBLIO, LA CGIL, DALLA PIAZZETTA FRATE GIULIANO HA BATTUTO UN COLPO "NON POSSIAMO PIÚ SBAGLIARE"

*di Salvatore Audia L’incontro del tardo pomeriggio di ieri, bene organizzato dalla Cgil nel centro storico, mi ha suscitato questo effetto: quello scorcio, quella piccola piazzetta, intitolata al gioachimita Frate Giuliano, mi è apparsa come la famosa sala cinematografica immortalata da Tornatore in “nuovo cinema paradiso”. Nel film, l’amore per il cinema che non muore mai, in quella piazza l’attaccamento ai valori storici della sinistra che anch’essa non soccombe mai, anzi. Non servono i nomi, non ne farò neanche uno, se non rammentare che a chiudere gli interventi dell’incontro è stato un giornalista affermato e serio, neo eletto al Parlamento europeo nelle fila del PD, che ha scelto, come peraltro ha sempre fatto nella sua lunga carriera, di metterci la faccia, di buttarsi nella mischia della politica per affermare che i diritti e il lavoro sono capisaldi dai quali non ci si può scostare se si vuole ricostruire un campo importante per contrastare la deriva autoritaria che sta prendendo questo paese. Sarà anche stato l’effetto degli ultimi risultati delle europee, dove i partiti della sinistra hanno in modo inequivocabile fatto dei passi avanti, ma ieri in quella splendida piazzetta si toccava con mano la voglia di costruire, la voglia di essere presenti, la voglia di non arrendersi, la voglia di combattere, la voglia di resistere, la voglia di contrastare, di essere rappresentati seriamente e non per un mero calcolo di numeri. Il desiderio di ritrovarsi, anche di socializzare, di abbracciarsi, di scambiarsi opinioni. Non c’è dubbio, ieri la CGIL ha fatto centro ed è stato anche un segnale di rinnovamento la mossa ben studiata e riuscita di guardare avanti con fiducia e speranza con l’aver dato voce alle nuove generazioni. Due giovani donne, con i loro interventi hanno scaldato il cuore e fatto riflettere. Non è pensabile ne tantomeno edificante guardare al futuro, se le voci che parlano di futuro sono stantie, le solite vecchie voci. C’è bisogno di rinnovamento, di intelligenza fresca, di nuove visioni, di occhi e teste giovani che sanno e vivono il presente ma che hanno studiato il passato e hanno scelto da quale parte stare, che vogliono mettersi in gioco, ma che comunque hanno bisogno d’incoraggiamento. Ecco! Anche a questo è chiamato il sindacato, fare da trait d’union, fare da culla dove far cresce intelletti nuovi che possano sposare, rinnovandole, le antiche battaglie, che poi sono da sempre le stesse, i diritti, il lavoro, le disuguaglianze; il mettere il cittadino al centro del dibattito, difendere una democrazia che si sta ammalando sempre più. Mentre in parlamento stanno tagliando l’Italia a pezzi emarginando sempre di più le zone disagiate considerate zavorre e mentre c’è il tentativo in atto di rivoluzionare la Costituzione più bella del mondo proponendo il modello dell’uomo/donna solo/a al comando, dalla piccola piazza Frate Giuliano di San Giovanni in Fiore ieri sono venuti fuori moniti e speranze. Facciamo attenzione a quello che le destre – a tutti i livelli governativi - stanno preparando; stiamo uniti il più possibile; solo attraverso la coesione, l’unione delle coscienze pulite, potremmo respingere i palesi tentativi di autoritarismo che stiamo vivendo; solo attraverso la partecipazione attiva possiamo guardare al futuro con la speranza di poter continuare ad essere donne e uomini liberi. Il nostro “novo cinema paradiso” ieri ha battuto un colpo, ora, donne e uomini di buona volontà e valore si facciano avanti, c’è solo da ricostruire, non si può più sbagliare, dietro l’angolo c’è l’oblio.


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