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PERCHÈ NON UN PREMIO A...? "di Salvatore Audia"


*lo stesso articolo è presente nel numero di dicembre de "ilQuindicinale" Mentre la politica a livello nazionale si arrovella cercando di racimolare consensi per le prossime elezioni europee di giugno 2024, le ramificazioni locali dei partiti cercano di migliorare il loro appeal ognuno per sé, perché per l’Europa si vota col sistema proporzionale. Qui da noi il consenso passa anche attraverso l’organizzazione di eventi, come il Premio internazionale Città di Gioacchino da Fiore. Ci sarebbe molto da dire entrando nel merito del premio, a cominciare dalle risorse economiche impiegate; direte: “ma senza soldi non si fa niente”, si lo sappiamo, ma se entrassimo nel merito porremmo l’attenzione, su due questioni: 1) la priorità delle cose da fare in questo paese, 2) come sono state spese le risorse impiegate per questo evento. Ma tant’è; chi amministra è stato votato, chi amministra decide.

Il comportamento di un’amministrazione o lo si accetta o, come accade spesso attraverso gli strumenti moderni della comunicazione, lo si critica, com’è avvenuto sia con gli interventi dei singoli cittadini sui social ma anche coi comunicati stampa contrari alle scelte amministrative, com’è pure avvenuto. Tutto comunque continua a scorrere; chi amministra continua indisturbato a decidere dei destini di questa comunità, proprio perché questa comunità a suo tempo gli ha consegnato, coi consensi, lo scettro del comando. Invece noi al lungo elenco degl’illustri premiati  – tutti, per carità, perfetti e puliti - avremmo aggiunto altri soggetti, per esempio: perché non un premio, ai cittadini sangiovannesi che col passare del tempo si vedono spegnere ogni speranza di avere servizi sanitari degni di questo nome e soprattutto degni di un luogo designato col titolo di “città”? Perché non un premio agli “invisibili”, che a fine 2023 concluderanno la loro esperienza di “corsisti” ed entreranno nel tunnel della disoccupazione da dove tra l’altro non sono mai usciti? Perché non un premio ai “dimenticati”disoccupati da sempre, o, che lavorano occasionalmente, sfruttati, (il governo ha di recente affossato anche la proposta di legge sul salario minimo a 9,00 euro l’ora) i quali finiranno, ne siamo certi, per essere “accalappiati” per le europee, per le quali si sentiranno promettere mari e monti pur di concedere il loro consenso? Perché non un premio alle tre meravigliose donne, direi anche temerarie, che sono finite per partorire chi a casa, chi sulle scale e chi in ambulanza, porprio perché a SGF non c’è una sala parto nemmeno per le urgenze? Perché non un premio ai sangiovannesi che subiscono smisurati aumenti sulle tasse locali, leggi TARI? Perché non un premio ancora ai sangiovannesi, si, che forzatamente hanno dovuto cambiare un abituale e molto più comodo percorso viario per effetto di un’isola pedonale che nessun giovamento ha portato alla comunità? Perché non un premio agli autisti degli autobus, poverini, costretti a fare le gincane sul percorso alternativo dopo la chiusura al traffico sul tratto di cui sopra? Mi fermo, l’elenco sarebbe lungo. Sarebbero tutti soggetti disagiati ai quali una buona amministrazione dovrebbe rispondere. Ma noi, cari miei lettori, siamo una città. Ragion per cui tutto dev’essere patinato, bello, fantastico, illuminato all’inverosimile, ma non sulla scia di quel “E lucemi …da lato…” dantesco, no quello no, ma per esibire, mostrare San Giovanni in Fiore come la città perfetta, dove si può investire e si può vivere; perché se proprio tutto non c’è, almeno…. chiudiamo gli occhi e facciamo finta che ci sia.


Buon Natale a tutti.. e viva l’Italia antifascista



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