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SGF: ANCHE QUEST’ANNO IL CENTRO STUDI GIOACHIMITI SARÀ AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

IL CISG al Salone del Libro di Torino sarà ospitato nello stand organizzato dall'Assessore alla Cultura della Regione Calabria.

Nell’occasione saranno presentati gli ultimi volumi pubblicati dal Centro Studi.

Gli “Scritti brevi” di Gioacchino da Fiore sono uno strumento importante per comprendere il suo pensiero nelle sue line più decisive, che qui, rispetto alle grandi opere, si possono cogliere in una lettura sintetica e veloce. In questo volume (che, dopo la prima parte già apparsa nella collana pubblicata presso la Viella, ne completa la raccolta) si trovano: “Soliloquio”, una meditazione sulla vita dell’uomo, di miseria, e sul suo futuro di gloria; “Le tribolazioni ultime”, che rappresenta un compendio maturo della previsioni sugli eventi della fine dei tempi, ritenuta prossima; le “Lettere” , che costituiscono una testimonianza preziosa dell’autocoscienza dell’abate come autore e come membro della gerarchia ecclesiastica; la “Visione della storia” e “l’Inno sul regno della patria celeste”, che sotto la veste poetica mostrano, in sintesi e con immagini potenti, elementi significativi della sua speculazione. Alla traduzione annotata dei tre scritti è affiancato il testo latino, tratto dall’edizione critica degli Scripta breviora (2014) curata da Alexander Patschovsky e Gian Luca Potestà.

La “Concordia del Nuovo e dell’Antico Testamento”, tradotta dal latino da Gian Luca Potestà, è l’opera forse più ambiziosa e innovativa di Gioacchino da Fiore, che vi sviluppa in dettaglio la propria teologia della storia. Gioacchino vi lavorò per oltre quindici anni, rivedendola continuamente.

Impresa totale perseguita ai limiti dell’ossessività, l’opera si presenta come una mappa dell’intera storia della salvezza riletta in prospettiva trinitaria, dalla Creazione sino agli eventi finali attesi come imminenti. Desumendo le proprie notizie sia dalla Bibbia sia dai racconti e dalle cronache di cui dispone, Gioacchino crea un affresco grandioso: un arsenale di schemi e figure apocalittici, di attese sabatiche, di convinzioni messianiche e istanze riformatrici della Chiesa e del monachesimo cistercense destinati a improntare le attese religiose, filosofiche e politiche dell’Occidente europeo fino ai nostri giorni. Uno straordinario riconoscimento a questa importante missione del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti

è arrivato da Papa Benedetto XVI. "Negli anni Cinquanta - ha scritto il papa emerito in una lettera indirizzata al Presidente Succurro - Gioacchino era ancora considerato un sognatore sulla cui opera si preferiva tacere ... Da allora l'opera di Gioacchino è stata al centro di ampi dibattiti e il silenzioso abate di Fiore si meraviglierebbe di tutto quello che oggi gli si attribuisce .. Per questo la pubblicazione di una moderna edizione critica dei suoi scritti rappresenta un'assoluta necessità, alla quale ha corrisposto il Suo Centro Internazionale di Studi Gioachimiti".

L' edizione degli scritti autentici dell'abate calabrese, culminata con la pubblicazione della "Concordia del Nuovo e dell'Antico Testamento",

è un'operazione culturale storica che ha aperto finalmente la strada a una nuova, e più genuina, interpretazione della figura di Gioacchino da Fiore. Abbandonate le antiche polemiche sulla sua ortodossi, è ormai evidente che l'abate calabrese incarnò una istanza riformistica peculiare all'interno del mondo monastico del secolo XII , tesa verso un ritorno a una primitiva purezza in maniera del tutto inseparabile dal grande tronco dell'ordo sancti Benedicti, dal quale erano già derivate le riforme di Cluny e di Citeaux.

 
 
 

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