top of page

SGF, COMITATO 18 GENNAIO: DOPO UN MESE… NULLA È CAMBIATO

E' trascorso un mese dalla tragica scomparsa di Serafino Congi e relativamente al servizio di emergenza urgenza del nostro presidio ospedaliero, purtroppo, nulla è cambiato. La situazione rimane ad oggi la stessa del 4 gennaio scorso. È quanto scrivono in una nota dal “comitato 18 Gennaio”.

Una grande e popolosa realtà di montagna come San Giovanni in fiore ed il suo comprensorio -prosegue la nota- hanno bisogno di un servizio di emergenza/urgenza e pronto soccorso efficienti e degni di questa delicata funzione. Dotato di medici, mezzi e strumentazione tecnologica adeguati a garantire soccorso tempestivo per tutelare la vita di chi vive lontano dagli ospedali Hub e Spoke. Garantire un servizio di emergenza urgenza efficiente è un obbligo ed un imperativo. Nessun argomento e/o motivazione - prosegue ancora il comunicato - può giustificare la grave situazione in cui versa il servizio di emergenza/urgenza nella nostra regione e le sue implicazioni drammatiche in particolare per le popolazioni delle aree montane ed interne di cui la triste e dolorosa vicenda di Serafino è solo una amara testimonianza.

Di fronte alla situazione preoccupante determinatasi è necessario ed urgente assumere misure straordinarie, facendo ricorso a provvedimenti amministrativi e legislativi finalizzati ad incentivare il reclutamento e la mobilità dei medici e del personale sanitario anche attraverso incentivi economici e di altro tipo; per dotare di ambulanze adeguate e del relativo personale il servizio; per la dotazione ed il potenziamento di strumentazione  tecnologicamente avanzata ed innovativa. Oggi la vera priorità è garantire la sicurezza ai cittadini di San Giovanni in Fiore come a tutti i calabresi - dicono ancora dal Comitato 18 gennaio - Non servono parole ma fatti concreti. Dopo la grande manifestazione silenziosa con la partecipazione di circa otto mila persone, era stato annunciato un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza. Il Consiglio è stato convocato dopo oltre un mese, alle 9.15 del mattino del 7 febbraio prossimo, con altri argomenti all'ordine del giorno da affrontare prima della problematica della Sanità. È evidente l'intento di scoraggiare la partecipazione della popolazione. Una decisione incredibile frutto di un comportamento ed una tattica tesi ad assorbire il sentimento di preoccupazione e sdegno  che pervade la comunità sangiovannese.

Un sentimento che avrebbe dovuto trovare  una voce forte e determinata proprio nella amministrazione comunale. La Sindaca Succurro ha preferito, al contrario, continuare a rappresentare risultati positivi di potenziamento del nostro ospedale e dei servizi sanitari sul territorio anche dopo il recente incontro con il Direttore Generale dell'Asp, i cui risultati sono assolutamente insoddisfacenti come rilevato da molti partecipanti all' incontro. A tal proposito - spiegano ancora dal C18G- sono pienamente condivisibili le valutazioni espresse in un comunicato dal comitato "Si-La Salute Bene Comune" alle cui iniziative unitarie esprimiamo  convinto sostegno perché vanno nella giusta direzione. Sappiamo bene le difficoltà ed i problemi presenti da tempo nel nostro ospedale. Tuttavia mai si era giunti alle preoccupanti condizioni di oggi. Negli scorsi anni (2020) il nostro presidio ospedaliero, pur non navigando nell'oro, aveva 6 medici in medicina generale con 20 posti letto; 4 medici in chirurgia dove si effettuavano piccoli e medi interventi  chirurgici; 6 medici in pronto soccorso e 4 medici che garantivano i turni al 118.

Alla medicina del territorio erano presenti 9 specialisti, come elencati la sera di venerdì 30 gennaio u.s., da un giovane nel corso della manifestazione svoltasi davanti al comune. Il “comitato 18 gennaio” invita i cittadini e tutte le forze organizzate e rappresentative (associazioni, chiesa, sindacati, partiti, comitati, movimenti, ecc.) ad unirsi su una piattaforma ed un obiettivo comune per:

GARANTIRE SUBITO UN SERVIZIO DI EMERGENZA/URGENZA E DI PRONTO SOCCORSO EFFICIENTE.

RIPRISTINARE E POTENZIARE I SERVIZI OSPEDALIERI E TERRITORIALI NECESSARI. SAN GIOVANNI IN FIORE ED I COMUNI MONTANI HANNO DIRITTO ALLA TUTELA DELLA VITA.

Solo così si possono evitare altre tragedie come quella di Serafino Congi.


Comitato 18 Gennaio

103 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comentários


bottom of page