riceviamo e pubblichiamo
Dal primo giorno in cui ho scelto di ricoprire questa carica, mi sono detta che avrei lavorato con dedizione e con l’unico interesse e obiettivo di migliorare le sorti della nostra città.
Il mio impegno da quel primo giorno è stato e continua ad essere costante e appassionato, ho sempre lavorato in un ottica di collaborazione e apertura verso tutti. Sono convinta che soltanto con il dialogo, con le buone idee e con la concretezza di chi vuole vedere stravolte le sorti di questo nostro paese, si possa andare avanti e lottare per una San Giovanni diversa, all’altezza dei sogni e delle aspettative di tutti coloro che la abitano e che tanto la amano.
Nei prossimi giorni come Presidente della Commissione Territorio, come gruppo Fiore, porterò all’attenzione dei consiglieri come ordine del giorno, l’annosa e ormai di lunga data, questione dei Reliquati Comunali. Una questione che per correttezza e trasparenza è giusto che coinvolga tutti i cittadini. Si procederà dunque ad un primo incontro di commissione in cui in maniera generale definiremo con chiarezza carte scritte che indichino come trattare i reliquati nel nostro comune, per poi procedere, in accordo e concertazione con i vari uffici. Come consigliere del Comune di San Giovanni in Fiore, voglio poi manifestare la mia solidarietà al popolo e allo stato ucraino, uno stato che in questo momento vive giorni difficili, quasi surreali da vivere nel 2022.
Chiediamo Pace in Ucraina, chiediamo pace per la guerra nel cuore d’Europa. E pensare che ci sono popoli che non sanno cosa vuol dire pace, ci sono bambini che una vera pace non hanno mai avuto la possibilità di viverla. Penso all’Afghanistan, un conflitto che procede da 20 anni, con più di 186mila morti, la maggior parte dei quali civili, penso al Congo, una "Guerra Mondiale Africana", penso allo Yemen, all’Iraq, alla Libia, alla Palestina. E ripensando a tutto questo, alla fine penso, che come per ogni cosa, anche per la Guerra, ci sono guerre di serie A e guerre di serie B. Guerre più vicine e guerre più lontane, guerre nel cuore e guerre nelle periferie.
Quante guerre abbiamo dimenticato? Che tutta questa violenza, così vicina alle nostre case, alle nostre culture, al nostro modo di vivere, ci indichi la strada per tornare a mostrare tolleranza e solidarietà anche verso chi non è poi così vicino a noi. Perché non ci sono guerre giuste, guerre per la pace. Perché La Guerra, è guerra e basta. E a proposito di pace, torniamo a dialogare in pace, nella nostra comunità, sulle questioni importanti , come il nostro Ospedale per esempio.
In questi giorni per l’ennesima volta in consiglio, ho avanzato la proposta di riattivare IL PUNTO NASCITA E il REPARTO OSTETRICIA/GINECOLOGIA a San Giovanni in Fiore. La richiesta di Deroga e successiva riapertura del Punto Nascita presso il P.O. di San Giovanni in Fiore, rappresenterebbe una scelta strategica e lungimirante, in grado di garantire il primo e più importante diritto alla salute, ovvero il diritto a nascere nel proprio paese di origine, in totale sicurezza. Fino al 2009, l’Ospedale di San Giovanni in Fiore, ha visto nascere, in tutta sicurezza, buona parte dei sangiovannesi che oggi popolano il paese. Quello che si prospetta e che ha già un precedente in Italia, precisamente in Val Di Fiemme, è appunto la possibilità di una deroga per il punto nascita di San Giovanni in Fiore, tramite l’inserimento della CARTA DEI SERVIZI DEL PERCORSO NASCITA.
Un percorso di riapertura e riattivazione del Punto Nascita di San Giovanni in Fiore, proposto sulla scia di questo precedente individuato sul territorio nazionale. Il Punto Nascita di Fiemme risponde alle esigenze di sicurezza, legate ad una gravidanza fisiologica, esigenze a cui, una struttura come quella del P.O. di San Giovanni in Fiore, potrebbe tranquillamente rispondere, con alcuni adeguamenti. Si è ritenuto opportuno considerare tale caso, poiché vi sono delle caratteristiche che accomunano i territori e il P.O. Ospedaliero del Cavalese e il territorio e il P.O. di San Giovanni in Fiore. Il Punto Nascita di Fiemme, oggi, non è semplicemente un ospedale in cui far nascere dei bambini in alta montagna, bensì un progetto che ha riqualificato un sistema economico, sociale e sanitario della montagna in cui è situato. Un Punto Nascita, utilizzato come leva, al fine di far rivivere l’intera valle, attraverso reparti di ostetricia e ginecologia d’eccellenza. Per quanto detto, al fine di garantire un rilancio dello stesso P.O. di San Giovanni in Fiore si mettano in campo le procedure derogatorie di cui al Decreto del Ministero della Salute dell’11 novembre 2015, finalizzate al ripristino dei Punti Nascita con indice al di sotto dei 500 parti/anno, per un nuovo PUNTO NASCITA nel presidio di SAN GIOVANNI IN FIORE. Di fronte ad una questione così delicata e importante, smettiamo di guardare ai colori politici e uniti e compatti, portiamo a casa un risultato. Una lotta per ridare vita all’Ospedale di San Giovanni in Fiore. Questa storia, la storia dell’ospedale di San Giovanni in Fiore e del suo punto nascita, è la nostra e possiamo e dobbiamo lottare e lavorare uniti e compatti per scrivere il finale che più ci piace.
NOMI GUZZO
CONSIGLIERA COMUNALE DI MAGGIORANZA
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