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L'ASP COMPRENDA CHE AI SANGIOVANNESI NECESSITANO SERVIZI CHE SALVANO LA VITA

NON ERAVAMO PRESENTI ALLA RIUNUIONE ALL'ASP A CS MA A QUANTO PARE DI QUELLO CHE AI SANGIOVANNESI

- POTREBBE SALVARE LA VITA IN EMERGENZA -

NEMMENO UNA PAROLA

Mentre ieri a Cosenza si svolgeva un incontro tra comune e il DG-ASP Dr. Graziano, una piazza colma di gente dalle 18:00 attendeva notizie davanti al palazzo comunale. Le associazioni che unite hanno formato il Comitato "Si(la) Salute Bene Comune" hanno per l'ennesima volta chiaramente denunciato che i servizi alla salute non li si può elemosinare e in attesa di novità, appunto, dalla riunione di Cosenza, annunciavano altre iniziative di protesta tra cui quella prevista per giorno 4 febbraio - ad un mese esatto dalla scomparsa di Serafino congi - "la famiglia del compianto Serafino, metterà a disposizione dei pulmann così chi vorrà potrà aderire", spostando la protesta davanti alla sede provinciale dell'ASP.

Durante il raduno di attesa, negli interventi sono venute fuori le richieste che il Comitato in queste settimane ha maturato, almeno 20 posti letto in medicina, ma soprattutto 6 medici per il 118 e il prezioso servizio di guardia medica h 24. "Qui si continua a morire e noi non siamo più disposti a subire, la popolazione ci è vicina e noi parliamo in rappresentanza di tutti. Anche dall'estero, i tanti sangiovannesi emigrati - è stato detto - hanno preso a cuore la protesta, molti stanno dimostrando vicinanza". Intanto nella tarda serata, alla fine della riunione di Cosenza all'ASP, la Sindaca Succurro attraverso i social diffondeva un video del quale riportiamo i passaggi salienti: "È appena finito l'incontro presso l'Asp con il Dottor Graziano e queste sono le novità: presso il reparto di medicina ci saranno 20 posti letto con 4 nuovi medici e in più il Primario che finora non c’era - dal 28 gennaio partirà l’elisoccorso notturno allo stadio comunale - tra il 13 e il 14 gennaio arriveranno 6 medici al distretto – perciò al CUP sono già prenotabili colonscopie, gastroscopie e visite che gli specialisti faranno da metà febbraio - il 7 febbraio ci sarà il consiglio comunale e li vi dirò cosa abbiamo trovato, cosa abbiamo ottenuto finora e come ci muoveremo - il diritto alla salute è fondamentale per questo tutti insieme continueremo a lottare per affermarlo".

Ora noi capiamo benissimo che qualcosa si sta muovendo (c'è voluta l'ennesima tragedia con una giovane vita persa ad accendere di nuovo il faro sulla questione sanità) ma per decenni il comparto è stato spogliato di decine di servizi che tutti noi ora tardivamente rimpiangiamo, ma non possiamo neanche pensare che 20 posti letto in medicina, l'atterraggio al campo sportivo in notturna dell'elicottero del 118, e qualche prestazione specialistica colmi le necessità di una popolazione.

Le parole - emergenza urgenza- non compaiono ancora nei radar. Le risposte che si attendono inerenti i soccorsi immediati per salvare le vite delle persone non ci sono e purtroppo non siamo affatto fiduciosi per il prossimo futuro - non ci saranno - a meno che non si alzi veramente il tiro della protesta, e non si vada oltre il confine della provincia così da raggiungere il luogo più consono alle decisioni vere e corpose - la cittadella regionale. Li vi è Responsabile massimo della Sanita Calabrese, crediamo che solo il Commissario alla sanità possa dipanare la matassa. La montagna calabrese ha bisogno di attenzione e non pensiamo erroneamente che siamo solo noi ad avere necessità impellenti - il problema non può essere trattato a livello localistico, ma se ci saranno risposte devono più ampiamente interessare altri presidi, ovviamente in primis quello di San Giovanni in Fiore ma anche quelli di Acri, Soveria Mannelli e Serra San Bruno. Auspichiamo che le zone interne si uniscano tutte in una sola protesta. In questo un ruolo fondamentale lo possono giocare le Organizzazioni Sindacali (tutte), molto radicate sui territori. In solitaria si conquisteranno pezze tampone, (noi diciamo per tappare la bocca) a chi protesta. Per avere qualcosa di veramente dirimente come un reparto di terapia intensiva che potrebbe salvare una vita c'è bisogno di decisioni che arrivino dalle alte sfere della sanita regionale. Se poi c'è chi pensa che il crono programma della protesta per la sanità possa essere: sfiancare chi localmente non ha potere sulla sanità, per portarsi alle prossime elezione forti di uno sfiancamento senza risultati, allora si faccia una esame di coscienza e abbandoni la protesta - la politica tutta ha promesso e non ha mantenuto - se il civismo riesce ad unirsi senza farsi tirare dalla giacchetta, si conquisterà credibilità e si faranno battaglie serie, altrimenti saremo condannati ad andarcene lentamente tutti, perché qui la sanità non salva più la vita di nessuno. Salvatore Audia

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