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SGF, PRECARIATO STORICO: GLI ENTI LOCALI COLLABORINO PER UNA CERTA E DIGNITOSA STABILIZZAZIONE

Attraverso una nota diffusa in mattinata le sigle Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e UilTemp-Uil tornano sulla questione dei precari, leggi 15-31-40 - dove sono presenti anche lavoratori di San Giovanni in Fiore.

“Non ci stancheremo di ripetere che la questione del precariato calabrese va risolta in sinergia tra tutti i soggetti coinvolti: Regione, Enti e Sindacato.


Ognuno deve fare la propria parte - prosegue la nota - cercando di risolvere definitivamente il problema di questo bacino di lavoratori senza illudere nessuno con percorsi di stabilizzazione irrealizzabili o che non diano la giusta dignità economica e che quindi peggiorino di fatto le condizioni attuali economiche degli stessi”. E’ questa la posizione espressa da Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e UilTemp-Uil, che hanno incontrato i lavoratori delle Leggi Regionali 15-31-40 in diverse assemblee su tutto il territorio regionale dove si trovano quegli enti locali che da molti anni ospitano e usufruiscono dei benefici del lavoro di centinaia di lavoratori calabresi.

Sin dall’inizio della legislatura - dicono in coro i sindacati - le richieste del sindacato confederale miravano ad ottenere finanziamenti sino a quiescenza dei lavoratori, instaurando una proficua interlocuzione con l’Assessore al Lavoro Princi e gli uffici regionali arrivando, dopo alcune traversie, all'avviso pubblico del 21.07.22 del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria. Ora gli enti Enti hanno la certezza di non gravare sulla spesa del personale e hanno la possibilità di stipulare finalmente i contratti basandosi sul contributo pro capite di € 11.157,24 per un monte orario di 15 ore settimanali a lavoratore, che sicuramente giudichiamo insoddisfacenti dal punto di vista retributivo, anche se rappresentano un passo in avanti in tema di prospettive, sicurezze e tutele lavorative.


Rimangono però le difficoltà giuridiche per gli enti utilizzatori a procedere alle stabilizzazioni visto il numero degli stessi lavoratori che di fatto non rientrerebbero nelle capacità assunzionali - si spiega ancora nella nota - come nel caso dei due maggiori enti utilizzatori nella nostra regione, cioè San Giovanni in Fiore ed Acri.

Di fatto nei due incontri con gli Enti utilizzatori sopra citati era emerso questo aspetto e si era deciso di trovare una soluzione alternativa per dare giusta dignità a questa platea di lavoratori che da tanto tempo sentono promesse poi irrealizzabili. Abbiamo appreso, invece, che ieri la Sindaca di San Giovanni in Fiore ha definito come “un percorso concreto” l'avviso pubblico della Regione Calabria anche per quanto riguarda i lavoratori impegnati nel suo Comune, ed è per questo che chiediamo alla stessa di convocarci urgentemente per un incontro trasformi in realtà una volta per tutte il percorso da intraprendere, che ripetiamo deve essere congiunto anche alle parti sociali per arrivare finalmente, senza illusioni, a dare dignità lavorativa a centinaia di calabresi. Il Segretario Generale NIdiL CGIL CALABRIA

Ivan Ferraro

Il Segretario Generale FeLSA CISL CALABRIA

Gianni Tripodi

Il Segretario Generale UIL Temp CALABRIA

Oreste Valente



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