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SGF: “VAI AVANTI TU CHE MI VIEN DA RIDERE” di Salvatore Audia

“Se avessi potuto, avrei tenuto tutto, ma la legge non me lo consente, quindi vado via, però al mio posto piazzo un mio uomo, anzi una mia donna”.


Senza dover aggiungere altro, si potrebbe riassumere in queste poche parole — peraltro mai pronunciate da nessuno — quello che è accaduto negli ultimi giorni in seno al Comune di San Giovanni in Fiore con l’uscita di scena — si fa per dire — della sindaca Succurro.

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Ma quello che sta facendo discutere nelle ultime ore è il “come è uscita di scena“.


Da fonti giornalistiche è trapelato che a decretare, con tanto di firma in calce, la nomina dell’assessore alle Politiche sociali, nonché alla Sanità di San Giovanni in Fiore, Claudia Loria, a vicesindaca — e quindi, in sostanza, a sostituire Rosaria Succurro — sia stata la ormai ex sindaca. E pare che tutto fosse nell’aria da tempo, da quando, sempre secondo i più informati, nella campagna elettorale per le regionali ci fu un’accesa discussione tra il vicesindaco Salvatore Cocchiero e il marito della sindaca, Marco Ambrogio, proprio su questioni legate a quelle elezioni.

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Ma del “giallo silano“ è stato il finale a scandalizzare l’intera comunità.

Comunità che, attraverso le telecamere del sistema di diffusione dei consigli comunali, ha vissuto in diretta quello che sembrava essere un andamento “quasi normale” del passaggio di consegne dalla Succurro al suo vicesindaco, e cioè Salvatore Cocchiero.


A partecipare a quella che è apparsa come una messa in scena, tutti i componenti del consiglio: dal presidente, Giuseppe Bitonti, fino all’ultimo dei consiglieri di minoranza, segretaria comunale compresa. Ognuno, nel proprio ruolo, ha contribuito a realizzare la rappresentazione del passaggio di consegne e della presa d’atto da parte del consiglio comunale stesso dell’incompatibilità tra la carica dell’eletta nel consiglio regionale, Rosaria Succurro, e il ruolo che fino a qualche giorno fa ha ricoperto come sindaca del più grosso centro silano.


Ma come accade nei film gialli, dove fino all’ultimo non si sa chi è il colpevole, rispetto alla sceneggiatura si è verificata esattamente questa trama. Strette di mano, auguri incrociati, presa d’atto da parte delle opposizioni — che pure loro, inconsapevolmente, hanno recitato la loro parte — si stava andando verso la fine della sindacatura Succurro con l’assegnazione della guida di questi ultimi 5/6 mesi a Salvatore Cocchiero.

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Ma ecco che, nottetempo, qualcuno tira fuori il coniglio dal cilindro: Cocchiero rimane vicesindaco e Claudia Loria assume le redini di questo ultimo scorcio di legislatura fino ad arrivare alle comunali di primavera. “Scandaloso”, dirà qualcuno; “assurdo”, diranno altri.


Il problema ora si trasforma in una questione giuridico-amministrativa, perché pare che il documento di decretazione sia stato posto in essere il primo giorno del mese di dicembre, mentre solo successivamente si sono svolti due consigli comunali che, a questo punto, definiremo non più consigli comunali ma “consigli farsa“.

Perché mentre Salvatore Cocchiero, con la mano sul tappo del prosecco, stava per sbottigliare e festeggiare, è successo quello che non ti aspetti: qualcuno aveva evidentemente in mano le pagine del vecchio copione, e, stravolgendolo, ne ha inserite di nuove.

Primo effetto? Il prosecco è dovuto ritornare in frigorifero.


Secondo voi, questa cosa può finire così?


Fonti vicine a Cocchiero confermano che il partito di cui fa parte, e cioè Fratelli d’Italia, ai vari livelli — locale, provinciale e regionale — si stia già muovendo per fare chiarezza su questa vicenda che, a giudicare da come sono andati i fatti, ha veramente dell’incredibile.

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Secondo le nostre fonti, Cocchiero avrebbe detto che tutti coloro che hanno contribuito a nascondere le carte verranno chiamati alle loro responsabilità. Il partito sta valutando seriamente di adire le vie legali, perché un’onta di questa portata nessuno può tenersela senza un minimo di reazione. Sicuramente nelle prossime ore ci saranno dichiarazioni attraverso comunicati stampa da parte proprio del partito della Meloni e dello stesso Cocchiero, che starebbe anche valutando se dimettersi o rimanere. A fare cosa, ci chiediamo, solo per lo stipendio…?


Altra cosa che è certa è l’inconsistenza dei consiglieri di maggioranza che, fin dal primo giorno di questa legislatura, hanno avuto un solo e semplice ruolo, e cioè quello delle comparse.


E nessuno di loro si può azzardare a dire il contrario, perché tutti, nelle loro dichiarazioni, hanno fatto gli auguri a Salvatore Cocchiero, per poi ritrovarsi il giorno dopo con un’altra figura a ricoprire il ruolo di sindaco.


Nella sostanza è cambiato poco: una sindaca eletta avevamo, un quasi sindaco nominato per qualche ora abbiamo avuto, una sindaca nominata abbiamo ora.


Noi, come chi legge questo pezzo, non abbiamo la palla di vetro, ma siamo certi che questa storia non finirà sicuramente con il solito “volemose bene e andiamo avanti“, perché se tutto verrà confermato, quello che si è verificato è veramente qualcosa di incredibile, che neanche il più acuto degli sceneggiatori avrebbe potuto mettere in un copione.


Se necessitava un ulteriore input per dare il via alla nuova campagna elettorale, eccolo servito dagli stessi protagonisti di quest’ultimo film.

Un paio di domande però ce le poniamo: Forza Italia di San Giovanni in Fiore che cosa pensa di quello che è accaduto?

Altra domanda: cosa pensa di quello che è accaduto l’altra componente importante del centrodestra, che oggi non è rappresentata da nessuno in consiglio comunale, e cioè la famiglia Gentile?

E ancora: come si può pensare di ricomporre una coalizione di centrodestra dopo quello che si è consumato in questi ultimi giorni?

E poi, in ultimo: ma le altre forze politiche, al di là del ruolo inconsapevole in queste ultime sedute del consiglio comunale, continueranno a essere dei semplici spettatori facendo qualche battuta su Facebook, o intendono prendere posizione contribuendo con la loro azione a fare piena luce sulle vicende accadute?


Staremo a vedere.

Buona Immacolata a tutti.

 
 
 

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