**Lo stesso articolo è presente nel numero di novembre de "ILQUINDICINALE"
Alcuni giorni fa in un pour parler qualcuno ipotizzava che per le comunali si voterebbe non più nell’autunno del 25 ma addirittura nella primavera del 26; pare che a livello centrale stiano preparando un decreto che allinei tutti quei comuni che per via del Covid traslarono di sei mesi le elezioni, staremo a vedere.

Intanto cosa bolle in pentola? Per il momento l’unico candidato in campo è la riproposta di Rosaria Succurro, che cavalca fiera e sicura con il suo sapersi vendere al popolo, tra cose realizzate e da realizzare, tra scelte opportune e meno opportune; ma anche con diverse note dolenti, la TARI per esempio, che nell’ultimo triennio è lievitata oltre il 33% in più. Se un utente che nel 2020 di TARI pagava 200 euro oggi ne paga quasi 270. “Ma a noi non ci interessano le tasse – dichiarano i supporter felici e contenti - l’importate è che faccia cose buone”. Il leitmotiv è questo. “Parlate sempre di luminarie di feste e festini che comunque a noi piacciono, l’importante che faccia cose buone”! Domanda: Gli asili per esempio, non è eccessivo costruirne senza bimbi che nascono? “Ecco… l’importante è che faccia cose buone, la verità è che sono tutti invidiosi”! Insomma, Rosaria Succurro, ad oggi in termini di consenso, gode di salute ottima.

Dall’altra parte invece? Anzi, dalle altre parti? C’è inquietudine. Si fanno riunioni, più o meno nascoste, ci si annusa, si discute. In modo fattivo si stanno muovendo i pallapalliani, che, fuoriusciti dal PD s’incontrano con tutti pur di costruire un’alternativa, anche con qualche pezzo della destra locale rimasta fuori dalla sfera amministrativa. È di questi giorni un dibattito pubblico al Polifunzionale su temi importanti: Legalità, Democrazia, Trasparenza. È campagna elettorale ognuno come può marca il territorio. Sul manifesto leggiamo il nome di un solo relatore Mario Oliverio e poi nel dibattito credo intervenga chi chiederà parola. Considerando che questo articolo viene scritto prima del 14 novembre, non possiamo raccontarvi cosa si dirà in quell’incontro.

Sul fronte dei possibili accordi, “non quaglia”, direbbero gli antichi quello tra il “comitato 18 gennaio” e il Partito Democratico. Franco Laratta e Domenico Lacava, reggenti del PD nostrano dicono: “non si può partire dal civismo; il civismo è stato sperimentato in diverse occasioni e non ha portato a nulla di concreto. Si parta dai partiti e si costruisca intorno”. O anche: “ci si metta al pari ai blocchi di partenza e si crei un’alternativa credibile, altrimenti ognuno per la propria strada”. Voi ci credete? Noi no!
Nella partita c’è anche l’alternativa Antonio Barile che non fa accordi preelettorali coi “sinistri”. Alcuni spifferi anche qui sussurrano di manovre di riunioni di contatti, per esempio con Giovambattista Benincasa - per tutti “Battistino”, altro uomo della destra locale ma fuori dalle grazie succurriane, il quale parrebbe pronto a fare una lista in coalizione proprio con l’ex sindaco, che ad oggi lo ricordiamo è l’unico ad aver battuto due volte Pallapalla nelle urne. E i sangiovannesi che dicono? I sangiovannesi tra una bolletta e l’altra, con l’aria pesante che tira hanno il timore finanche di farsi inquadrare da una telecamera o da un telefonino, disertano le manifestazioni pubbliche seppur organizzate per motivi importanti come la sanità; molti hanno paura di mettere un like su facebook, pro o contro… il potere osserva, il potere controlla, il potere castiga.
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