Il messaggio che ha lanciato in conferenza stampa ieri all'antico borgo Antonio Barile sembra abbastanza chiaro: "sono disponibile a collaborare per ripristinare le regole democratiche che negli ultimi tre anni, a causa di una gestione unilaterale della cosa pubblica, a San Giovanni in fiore sono andate via via scemando, per gestire una situazione economica che a mio giudizio, se si continua così, ci porterà dritti a sbattere di nuovo contro un possibile dissesto finanziario".
Ci sembra chiaro che per il dottor Barile ieri è iniziata la sua campagna elettorale per le prossime amministrative. (si votera per le comunali nel 2026) Se egli si candiderà a sindaco ancora non è del tutto chiaro, ma per chi mastica di politica, le affermazioni fatte ieri da Barile hanno comunque il sapore di uno che non vuole arrendersi all'attuale situazione. Come accade ormai da tempo anche nell'incontro con la stampa, il consigliere Barile non ha risparmiato nessuno: "la Sindaca non muove un passo se non c'è il bene placito del marito". Del Presidente del consiglio ha detto: "sin dall'insediamento di questa amministrazione si è fatto sfuggire di mano il controllo del consiglio comunale, se a questo aggiungiamo la rimodulazione del regolamento passata a maggioranza, inerente gli interventi dei vari consiglieri (accorciati i tempi da 15 a 10 minuti) ma soprattutto con l'accorpamento dei diversi punti all'ordine del giorno nei consigli comunali, di fatto si vuol frenare e mettere a tacere, zittire l'opposizione, che è già frastagliata per ragioni di opportunità ma soprattutto politiche. Aspettavo quantomeno una risposta dal prefetto, al quale tempo addietro, come minoranza, ci eravamo rivolti denunciando le diverse ed evidenti discrasie fuori da ogni logica, nella gestione delle sedute del consiglio comunale; neanche questa è arrivata. Ecco perché ho deciso, dichiarandolo nell'ultima seduta, che non parteciperò più allo svolgimento del consiglio comunale, preferendo, come sta accadendo oggi in questa conferenza stampa, parlare direttamente ai cittadini di San Giovanni In Fiore.
Le sigle partitiche non servono ha detto Barile, servono uomini e donne di buona volontà; "penso a una squadra di dieci giovani preparati che si metteno in gioco, preparati e leali; non si può rischiare, com'è accaduto in passato, che ci si ritrova a governare il paese con gente che egoisticamente pretende per sé dimenticando il bene pubblico e disonorando il ruolo per cui si è stati eletti. Io sono pronto a dare una mano, a dare indicazioni utili su come agire nel complesso comparto del bilancio comunale".
Barile ha detto chiaramente che le ammucchiate, per intederci (pd-5stelle e altri) non gioverebbero alla politica.
San Giovanni in Fiore ha bisogno di persone oneste che lavorano a testa bassa solo per il bene della città.
In merito alla questione dei lavoratori della legge 15, Barile ha dichiarato di avere forti dubbi che questi lavoratori possano un giorno giungere ad una stabilizzazione, poiché a suo giudizio i passaggi importanti per un eventuale prolungamento delle giornate, auspicate e promesse dalla politica a questi lavoratori, dovevano giungere prima delle prossime elezioni europee. In sostanza per Barile passerà il santo e finirà la festa.
Insomma per chi ancora avesse dubbi in merito, il consigliere Barile sostanzia che è e sarà sempre dalla parte della città, dalla parte dei più deboli, dalla parte di coloro che amano questo luogo avendo scelto nonostante tutto di viverci.
Punta, come è sua abitudine, più che all'apparenza alla sostanza delle cose: "come posso tacere rispetto a chi continua a dire che l'ospedale di San Giovanni In Fiore è una eccellenza e che è sufficientemente organizzato per tutte le evenienze?
Come tutti sapete i posti letto sono al lumicino, non c'è un anestesista per il pronto soccorso, la guardia medica funziona due giorni a settimana e c'è chi invece continua a prendere in giro i sangiovannesi annunciando che presto San Giovanni In Fiore avrà una piattaforma di elisoccorso; l'elisoccorso, come tutti sanno si istituisce solo se inclusa in un decreto regionale e San Giovanni In Fiore non è presente in nessun decreto regionale che parli di questa questione".
Noi non sappiamo se la strada scelta da Antonio Barile sia quella giusta, sicuramente è un modo altro di comunicare alla città, poiché, come egli stesso ha più volte ripetuto, l'enorme potere dato dai numeri che ha questa amministrazione è mortificante per la minoranza e non consente democraticamente di fare una sana e costruttiva opposizione, come pure è avvenuto in passato.
Salvatore Audia
Comments