"LE VISIONI MISTICHE DI IDELGARDA DI BINGEN" E "PENSARE PER FIGURE DI GIOACCHINO DA FIORE"
Destinataria di folgoranti ed insieme conturbanti visioni, da lei fedelmente trascritte e illustrate, riconosciuta come “profetessa” (autorizzata ad interpretare la sacra scrittura), teologa, compositrice musicale, scienziata nell’area naturalistica (medicina e farmacologia), autrice di ricette dietetiche molto esaltate dalla naturopatia o medicina naturopatica del XXI secolo, santa Ildegarda di Bingen (1098-1179) è una singolare icona della mistica medievale che ha superato storiche resistenze e sta vivendo, nel terzo millennio, la sua seconda vita: canonizzata il 10 maggio 2012 da Benedetto XVI, che il successivo 7 ottobre 2012 l’ha proclamata “dottore della Chiesa universale”, è la quarta donna a ottenere questo titolo. È quanto scrivono in una nota dal CISG di San Giovanni in Fiore.
Le sue visioni - prosegue la nota - sono complesse per l’articolazione di luci, parole, suoni che restano fissate nella mente e nel cuore della visionaria, la quale, cessata la visione, è capace di raccontare e trascrivere tutto (figure, parole, colori). I contenuti sono molteplici e assai diversificati, vertono sull’origine e la composizione dell’universo, su una lettura dell’uomo fortemente connessa con il cosmo, tematizzano un’energia chiamata viriditas che collega il mondo divino, quello umano e quello naturale, con il singolare referente alla costante immersione in una “Luce vivente”. Le sue singolari visioni catturano parole umane, che però Ildegarda vede e sente con i sensi spirituali e vedendo, sempre interiormente, immagini collegate ai contenuti delle visioni, raffigurate nei codici con delle raffinatissime miniature, che lasciano intravvedere collegamenti con il Liber figurarum di Gioacchino.
Il riferimento della mistica renana all’Abate calabrese è costruibile anche sulla base di una messa in parallelo delle loro visioni, certamente molto diverse quelle di Ildegarda nella modalità di svilupparsi, ma che hanno in comune il risultato di produrre una dilatazione della mente nella comprensione della sacra Scrittura: è il caso di due visioni di Gioacchino, quella di Pentecoste, narrata nella Prefazione allo Psalterium decem cordarum, che gli offre la comprensione del Mistero trinitario, e quella di Pasqua, narrata nell’Expositio in Apocalypsim, che lo porta alla piena comprensione dell’Apocalisse e della concordia integrale fra Antico e Nuovo Testamento. L’Apocalisse poi è l’ulteriore punto di confronto tra Ildegarda e Gioacchino, perché è il testo da cui la badessa assume molti dei simboli che caratterizzano le sue visioni circa la fine dei tempi (nel libro Scivias (III, XI) e nel Liber divinorum operum (III, V).
L’evento culturale - si scrive infine nella nota - ”Le visioni mistiche di Ildegarda di Bingen e pensare per figure di Gioacchino da Fiore" si terrà venerdì 11 novembre 2022, alle ore 17:00, nella Chiesa Abbaziale Florense di San Giovanni in Fiore. Relazioneranno il prof. Alessandro Ghisalberti, già ordinario di Filosofia teoretica all’Università Cattolica di Milano, ed il prof. Giuseppe Riccardo Succurro, Presidente del Centro Studi e Direttore della Scuola di Formazione Gioachimita istituita per divulgare il messaggio di Gioacchino da Fiore ai diversi settori della popolazione . L’iniziativa sarà moderata dal giornalista Saverio Basile, vice-presidente del Centro Studi.
Centro Internazionale di Studi Gioachimiti
Info e-mail : info@centrostudigioachimiti.it
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