Elezioni Regionali, Sgf: Succurro tra Successo e Dilemmi. Cosa riserva il futuro?
- Prl Notizie dal Territorio - S. Audia - giornalista
- 7 ott
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Aggiornamento: 8 ott
di Salvatore Audia
Le recenti elezioni regionali hanno confermato la leadership di Roberto Occhiuto, come ampiamente previsto, e tra i nomi dei vincitori spicca quello della sindaca Rosaria Succurro, eletta nel consiglio regionale della Calabria. Un risultato che, come si sussurra, premia la sua strategia politica che le ha garantito ben 12.201 preferenze in tutta la provincia. Da ieri, dunque, è anche "onorevole".

Non possiamo però non evidenziare che il risultato raggiunto in termini di preferenze qui a San Giovanni in Fiore non è come la Succurro end Company si aspettavano, tanti i fattori dirimenti che hanno determinato, si fa per dire, l’esiguo consenso, sempre la prima eletta a Sgf rimane, 2.278 preferenze, danno la cifra del “tutti contro tutti” che si è consumato nella battaglia elettorale tra queste montagne. È noto anche che quando si vota per le regionali ognuno tira l’acqua al proprio mulino, e di conseguenza l’afflato che regnava da quattro anni nella giunta comunale si è all’improvviso squagliato col sole d’agosto; ognuno come è giusto che fosse non ha voluto e direi anche non ha potuto, per ordini di scuderia provenienti da aree partitiche ben precise, abbassare la testa e puntare solo sul nome della sindaca. Inoltre, se ricordate, nel pezzo precedente parlavamo anche dei famosi “cani sciolti”; della stessa parte politica della Succurro sì, ma con orientamenti e amicizie lontanissime sia da lei che da colui che le sta dietro che ha lavorato giorno dopo giorno per il raggiungimento di questo importante risultato, il marito avv. Marco Ambrogio.

Saltano agli occhi altri numeri che ci tocca riportare per avere un’analisi decente, ovviamente solo a livello locale, ma anche per far capire a coloro che avevano sparato ipotesi di una sindaca con un numero di consensi plebiscitari paertendo proprio da quì, da SGF, che la politica ha tante facce, e non tutte guardano nella stessa direzione. Il pieno di voti nella città di Gioacchino sono venuti a farlo anche altri. Il più votato di tutti, per esempio.

Quel Gianluca Gallo, molto vicino alla famiglia Gentile (Angelo e Giovanni) che si accompagnava nella doppia preferenza maschio/femmina, da una parte con Elisabetta Santoianni (anch’essa eletta) e in altri facsimili che sono pure circolati con Pasqualina Straface (anch’essa eletta) quest’ultima vicina all’ex sindaco Antonio Straface, amico di vecchia data proprio del presidente Occhiuto, fin dai tempi della Democrazia Cristiana.
Ora, la legge impone una scelta cruciale: entro 10 giorni, la sindaca dovrà decidere se accettare un incarico regionale o mantenere le sue attuali cariche di sindaco e presidente della provincia. Un dilemma che tiene banco e che apre scenari diversi. Noi siamo fermamente conviti, che lei scelga di lasciare il paesello tanto amato per intraprendere strade diverse e guardare panorami diversi, ma questo a patto che scatti, dopo il lusinghiero risultato, un incarico assessorile, altrimenti no, lei direbbe: “resto sindaca e presidente della provincia, continuo a coltivare i tanti legami che si sono già belli e saldati, vinco le comunali e intanto attendo le elezioni politiche per poter fare il salto che mi porterebbe a Roma”. D’altronde sono i trampolini che ti lanciano in alto e Rosaria e Marco sapevano già da tempo qual era il meccanismo di questo giocattolo, hanno saputo giocare al tremendo e altrettanto affascinante gioco della politica, hanno osato, hanno anche trovato una comunità stanca dei litigi nelle famiglie politiche storiche, hanno cavalcato la storiella del dissesto, anche secondo loro volutamente ed erroneamente dichiarato da altri, ovviamente questa non è la verità, perché la corte dei conti all’epoca dei fatti attestava, che talmente erano alti i debiti accumulati dal comune nei decenni, che il dissesto doveva essere dichiarato già da tempo. Insomma la comunità le ha dato fiducia, ma a giudicare dai numeri venuti fuori dagli ultimi bilanci, la comunità ha già sul groppone una montagna di debiti che dovranno prima o poi essere pagati, da chi? Dai quei cittadini stessi che, ammaliati dalla novità, abbagliati dalle illuminazioni, hanno sposato la sua causa, che per certi versi, soubrette, brillantini, luci, "selfie" e diversi nastri tagliati a parte, ci ha riportato al punto di partenza. Un comune come ce ne sono altri, indebitato, almeno cosi hanno denunciato a più riprese dall'opposizione. Chi si accollerà il giogo di trovarsi con le casse vote e i debiti alle stelle? Vedremo.

Intanto per chiudere il pezzo non possiamo non fare un cenno ai risultati ottenuti dagli altri due candidati locali che sostenevano per il campo largo il Prof. Tridico - 1.504 voti per Giovambattista Nicoletti - sempre a livello locale - nella lista Tridico Presidente, una buona prova la sua, ma la CGIL poteva fare di più (non eletto).

511 preferenze - sempre a SGF - per l’avv. Domenico Lacava nella lista Democratici Progressisti; per un consigliere comunale candidato all’ultimo giorno, e con l’aria che tira dalle parti del Pd, il risultato lo lascio giudicare a voi che leggete – anche Lacava non eletto. Per il PD locale magrissima figura, i cinque stelle come in tutta la regione débâcle.

Per il resto, tutti possono accedere ai dati
su vari siti per darsi un’idea di come Occhiuto e i suoi hanno costruito in modo certosino questa vittoria schiacciante. Di sicuro la storia non si ferma a questa tornata elettorale regionale. Il tempo della riflessione, tanta ce n’è dà fare, è quello che i partiti o quel che ne resta hanno davanti. Sapranno trarre insegnamento dal presente, per organizzarsi per il futuro? Lo vedremo.
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