SGF, “COMITATO 18 GENNAIO”: MA QUALE “MODELLO SUCCURRO”, SOLO UNA RAPPRESENTAZIONE DI FALSITÀ E FANTASIE
- Prl Notizie dal Territorio - S. Audia - giornalista

- 8 ore fa
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Il Comitato 18 Gennaio smonta le bugie della Sindaca che a conclusione della sua esperienza amministrativa si inventa un “modello Succurro” per proiettare all'esterno una rappresentazione frutto di fantasie e di falsità.
Larga partecipazione all’incontro promosso dal Comitato 18 Gennaio, durante il quale è emersa in modo netto e inequivocabile la distanza abissale tra la realtà vissuta dai cittadini di San Giovanni in Fiore e la narrazione trionfalistica che il sindaco Rosaria Succurro tenta di accreditare parlando di un presunto “modello Succurro”. È il caso di dire che non c'è limite alla sfrontatezza. Altro che modello!

San Giovanni in Fiore, una città che si svuota e peggiora sotto ogni aspetto. Negli ultimi cinque anni ha continuato a svuotarsi, a impoverirsi, a perdere giovani, energie e speranze. Centinaia di Sangiovannesi, soprattutto giovani laureati, hanno lasciato il paese, costretti a cercare altrove un futuro che qui non trovano. Basti osservare le strade cittadine in permanenza svuotate per rendersi conto di questa amara realtà. Sul piano dei servizi, la situazione è altrettanto preoccupante. Sul versante sanitario, poi, si è toccato il fondo. L’ospedale ha visto ridursi drasticamente i servizi e le prestazioni e persino il servizio di emergenza urgenza e di pronto soccorso ha subito, in questi anni, un progressivo indebolimento come ha evidenziato per ultimo, la drammatica vicenda di Serafino Congi.

La medicina territoriale è notevolmente ridotta in particolare nelle prestazioni specialistiche, con seri disagi per i cittadini e liste di attesa sempre più lunghe. Invece di tutelare il diritto alla salute dei cittadini, si è scelto di voltarsi dall’altra parte. La raccolta differenziata è crollata dal 60% a poco più del 50%, con un’amministrazione incapace di gestire in modo serio il settore dei rifiuti. Come conseguenza, i cittadini si sono visti aumentare la TARI di quasi il 40% negli ultimi tre anni. Una vera beffa per una città sempre più sporca e malgestita. Non va meglio sul fronte idrico: interi quartieri restano senz’acqua ogni giorno, non solo d’estate ma anche ora, in pieno autunno. Una vergogna che si ripete da anni, mentre l’amministrazione resta in silenzio ed il Comune sborsa decine di migliaia di euro a privati esterni per garantire la gestione del servizio idrico.
Il settore del commercio vive una profonda crisi con decine di attività commerciali che chiudono e che negli ultimi anni hanno abbassato definitivamente la saracinesca. Si va allargando il fenomeno di piccole imprese che si trasferiscono fuori per poter continuare la loro attività imprenditoriale con concrete implicazioni negative per l'occupazione e più in generale per l'economia di un grande centro montano che sta subendo un preoccupante processo di spopolamento e di impoverimento. A fronte di tutto ciò si assiste ad una gestione discrezionale e spregiudicata delle risorse pubbliche sulla quale prima o poi gli organi preposti al controllo di legalità non mancheranno di porre la dovuta attenzione. I conti del Comune sono tornati in rosso a seguito di una gestione che definire "allegra" è un eufemismo se si considera il volume di spese utili solo ai destinatari, peraltro esterni a San Giovanni in Fiore, e non certamente alla popolazione. La Sindaca Succurro ha trovato un Comune con un bilancio attivo ed un avanzo di amministrazione di 7 milioni e 500 mila euro. A conclusione del suo mandato lascia un buco di circa 10 milioni di euro. (1.450.000,00 € già accertati a cui bisogna aggiungere 8 milioni e 200 mila euro di crediti inesigibili o di dubbia esigibilità).

Questi sono dati di una condizione pesante prodotta in questi anni di amministrazione Succurro & Consorte. Una eredità coperta da un racconto ingannevole e falso della realtà. E mentre tutto questo accade, a San Giovanni in Fiore è mortificata la vita democratica ed è calpestata ogni regola di trasparenza. Al Comune in questi anni si è insediato un sistema di gestione e di potere famiilistico, dove le decisioni vengono prese in privato dal sindaco e da suo marito in un intreccio politico-familiare che lascia sconcertati e che mortifica la partecipazione popolare. Altro che “modello Succurro”! Quello che viviamo è il fallimento di un’amministrazione autoreferenziale e chiusa, che ha cancellato ogni spazio di dialogo, di democrazia e di trasparenza. Questi cinque anni rappresentano uno dei periodi peggiori della storia recente di San Giovanni in Fiore: una città più spopolata, più povera, più divisa e più sfiduciata.
La comunità non può restare indifferente, in silenzio. Ha bisogno di rialzarsi.






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